Due anni di Zarina
e che succede adesso? di crescita, nuove case, nuovi passi e sostegno delle/dei Zariners
Qualche giorno fa scherzavo con Elena per whatsapp. Eravamo al punto in cui cercavamo di organizzare i contenuti per Goleadora – il podcast di Zarina sul calcio femminile – e io, per ridere, avevo proposto di chiamare la puntata “il giro del mondo in ottanta podcast” facendo riferimento al fatto che nelle ultime puntate che abbiamo registrato Elena stava sempre nella sua bellissima casa a Milano mentre io mi sono collegata ogni volta da una casa, appartamento, e nazione diversa.
Chi sono e – soprattutto – dove sono. Per chi non mi conoscesse forse sono necessarie due parole su chi sono io. Mi chiamo Giorgia, ho 36 anni e dal 2011 vivo a Berlino. O forse sarebbe meglio dire: vivevo, perché dal 15 gennaio del 2022 sono stata nell’ordine: a Catania, a Berlino, a Fuerteventura, a Sarzana, a Milano, a Torino, a Sarzana di nuovo e adesso è qui che ho trovato una casa (di passaggio) con il camino e gli ulivi proprio fuori dalla porta. È un momento di otium fatto di scrittura, studio e riflessioni fondanti per alcuni progetti che ho in ballo. Prima di tutto l’uscita di Velata, il mio saggio sullo sport edito da Capovolte Edizioni che sarà pre-ordinabile QUI dal 21 aprile e che spero di portare in giro per l’Italia e a Berlino il più possibile. E poi c’è Zarina. Su Zarina c’erano molte domande aperte, molte riflessioni da fare e alcune decisioni da prendere. Ed è per questo che siamo qui a parlarne.
Zarina. Zarina è la newsletter sullo sport femminile che è nata a maggio del 2020 e sta per compiere due anni. Zarina è anche il soprannome di Catarina Pollini, una delle cestiste più importanti ed eleganti della pallacanestro italiana ed è la Zarina eponima di questa newsletter.
Come ormai moltx di voi sapranno, Zarina è nata perché avevo voglia di scrivere di sport femminile e non sapevo dove farlo e così mi sono inventata un posto in cui trattare gli argomenti con il taglio, lo spazio e la voce che volevo io. Nel giro di poco Zarina ha trovato anche altre persone che volevano scrivere di sport femminile o semplicemente parlarne e grazie al supporto economico di Ultimo Uomo per circa un anno questa newsletter è stata in grado di pagare ogni collaboratrice e collaboratore che ha scritto per noi. Con queste modalità nel giro di un anno Zarina ha avuto un aumento dex iscrittx che è più che raddoppiato. Nel frattempo è nato anche un podcast sul calcio femminile, ci siamo candidate a premi, siamo state menzionate su D di Repubblica, su Vice, sul Fatto Quotidiano e pure sulla Rai. Tutte presenze mediatiche importanti di cui sono molto fiera e che mi fanno venire voglia di investire sempre di più in questo spazio dedicato allo sport femminile.
Cosa succede adesso? Succede che Zarina vuole crescere ancora e, per crescere, una sola cadenza mensile non è più sufficiente a star dietro allo sport femminile. E per far questo abbiamo bisogno di un supporto adeguato.
Un’altra cadenza. Fino ad oggi Zarina è uscita una volta al mese, l’ultimo sabato del mese. Una cadenza molto tranquilla che almeno inizialmente mi ha permesso di stare dietro al progetto e al mio lavoro, e ai due libri che stavo scrivendo e al podcast e a tutto il resto.
Da quando Zarina è nata due anni fa le cose sono cambiate e lo sport femminile, sebbene non abbia ancora tutto lo spazio che merita, ha sicuramente più spazio all’interno dei media. Sembra che da un anno a questa parte accadano molte cose nell’ambito dello sport femminile; non perché prima i fatti non accadessero, ma semplicemente perché prima non se ne parlava. Solo pochi giorni fa il The Guardian ha inaugurato Moving the goalposts, una newsletter interamente dedicata al calcio femminile che esce una volta a settimana, per esempio, e mentre il mondo fuori si mobilita, qui in Italia ci guardiamo intorno sbattendo le ciglia mentre fissiamo il vuoto o aspettiamo un segno divino che ci indichi la strada da intraprendere alle porte dell’Europeo di calcio femminile che si giocherà a luglio in Inghilterra.
Personalmente in questi due anni ho cercato altri spazi in cui parlare e scrivere di sport femminile senza fare troppe distinzioni: luoghi mainstream, magazine, femminili, riviste sportive, riviste cartacee. Volevo che le storie e le tematiche dello sport femminile avessero più visibilità. Ma non sono riuscita a cavare fuori un ragno dal buco e dopo due anni sono ancora al punto di partenza. A parte Zarina e l’Ultimo Uomo sembra impossibile trovare un altro posto in cui scrivere di sport femminile e poiché la necessità di spazi sta aumentando, ma non gli spazi stessi, ancora una volta – per la seconda volta – questi spazi ho pensato di crearmeli da sola facendo in modo che Zarina esca non più una volta al mese ma una volta ogni dieci giorni, quindi tre volte al mese circa. La Zarina del mese resterà il testo ragionato che è sempre stato, gli altri numeri invece saranno più snelli, e saranno riflessioni sulle tematiche attuali (per dire, un paio di cose pazzesche che sono successe in questi giorni e che non sono state commentate in Italia: il secondo sold-out del Barça femminile al Camp Nou; la preparazione alla nuova stagione della WNBA che sta per iniziare, Ada Hegerberg che torna alla Nazionale dopo anni di assenza) che non trovano spazio da altre parti.
Supporto economico adeguato. Questa cosa dei soldi scoccia un po’. Parlarne, chiederne, etc. Eppure se guardo le newsletter più fiche degli ultimi anni (Da Costa a Costa, La moda il sabato mattina, Ellissi) sono tutte newsletter che hanno un sostegno economico più o meno continuativo da parte dei lettori. Quello economico è uno scatto che deve essere compiuto in maniera organica se si vuole sviluppare un progetto e quando mi chiedo che cosa ha Zarina da offrire in cambio di un supporto mensile di 3/5/7 Euro (c’è anche la possibilità poi di fare un’offerta libera) posso dire: qualità, approfondimento, studio, collettività, entusiasmo. Dietro ad ogni articolo ci sono tempo, letture, studio, viaggi, canoni internet, abbonamenti digitali, biglietti aerei e dello stadio. Insomma, dietro ad ogni pezzo ci sono soldi investiti che non servono a nient’altro che ad offrire un oggetto culturale migliore, informativo, sul pezzo.
I soldi, fino ad oggi. Il supporto economico offerto da l’Ultimo Uomo è stato necessario per far diventare Zarina il posto che è, un progetto che programmaticamente mi pregio di chiamare “collettivo”. Tutti i nomi delle persone che hanno scritto in questo spazio sono raccolti insieme QUI e per me sono un vanto.
Però succede a volte che per crescere si debba prendere una strada in autonomia, forse anche rischiosa perché perdere un supporto economico certo a dispetto di uno completamente incerto, per un progetto totalmente indipendente come Zarina è stata una opzione che mi ha dato materiale di riflessione per diverse settimane. Ne ho parlato con un po’ di persone e alla fine mi sono resa conto che il passo andava compiuto e che con un po’ di coraggio e la dovuta fortuna sarebbe andato tutto bene.
I soldi da oggi in poi aka “Bitch Better Have My Money”. Da oggi in poi sei tu che puoi sostenere Zarina, se ti va. A dispetto del fatto che Substack dà la possibilità di mettere contenuti a pagamento, io ho deciso di non mettere il paywall perché va bene tutto, ma lo scopo di Zarina è dare visibilità allo sport femminile e mettere un muro di pagamento significherebbe escludere quellx che non desiderano o non possono pagare un contributo. È per questo motivo che ho creato un bottone di Paypal al quale puoi accedere ogni volta che desideri e attraverso il quale puoi supportare il lavoro di Zarina.
Quindi Zarina continua ad essere completamente gratis per tuttx, ma se tu vuoi puoi fare un’offerta una tantum (che però potrai ripetere tutte le volte che vuoi), oppure spuntare il quadrato che dice “imposta come donazione mensile” e in questo modo la tua offerta di 3 o 5 o 7 o X euro (quanti ne vuoi tu) partirà automaticamente ogni mese fermo restando che potrai interrompere la donazione automatica in qualsiasi momento tu lo desideri. Il bottone è questo qui sotto:
e d’ora in poi lo vedrai in apertura ed in chiusura delle prossime Zarine. Il supporto da parte vostra serve per poter pagare i pezzi redatti da autori ed autrici esterne, le spese per Spreaker e le spese per i viaggi per partecipare ai festival estivi che il più delle volte non sono rimborsati. Eppure Zarina a questi festival vuole esserci lo stesso, perché desidera parlare di sport femminile, desidera incontrarti e scambiare idee con te, confrontarsi. Ma soprattuto Zarina desidera crescere e diventare un posto sempre più grande in cui poter scrivere di sport femminile, come le pagine dei quotidiani più importanti, scritti meglio, con notizie di prima mano. Zarina punta al massimo risultato possibile e per farlo ha adesso bisogno del tuo supporto.
Dunque, noi ci leggiamo fra poco.
Per tutto il resto ricordati che #siamotuttxZarina e che puoi scrivermi sempre a giorgia@zarinanewsletter.it
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